Vedo ciò che è meglio e lo lodo, ma faccio ciò che è peggio.— Ovidio
Vedo ciò che è meglio e lo lodo, ma faccio ciò che è peggio.
Le infelicità spesso suscitano l'ingegno umano ad operare.
È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.
Non sempre le mie speranze si realizzano, ma io spero sempre.
Se mancano le forze, comunque è sempre lodevole la buona volontà.
È la mente che fa l'uomo, e la nostra forza è nella nostra anima immortale.
Ci sono azioni che valgono più di chi le compie.
Non cantata, l'azione più nobile morirà.
L'azione non porta sempre la felicità, ma non c'è felicità senza azione.
Non l'azione macchia chi la compie; solo chi la compie macchia l'azione.
Qualunque azione motivata dal furore è un'azione condannata al fallimento.
Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.
È preferibile non fare un'azione che non va fatta, perché dopo ci si pente. Ciò che va fatto è meglio farlo bene, perché non ci si penta.
Fa' ciò che è buono e giusto, e che il mondo sprofondi.
Un migliaio di parole non lasciano un'impressione tanto profonda quanto una sola azione.
Dando troppa importanza alle buone azioni si finisce col rendere omaggio al male: si lascia supporre che le buone azioni non hanno pregio in quanto sono rare e che la malvagità e l'indifferenza determinano assai frequentemente le azioni degli uomini.