È facile essere ritenuti saggi, basta vivere a lungo, parlare poco e fare ancora meno.— P. D. James
È facile essere ritenuti saggi, basta vivere a lungo, parlare poco e fare ancora meno.
Era uno di quei perfetti giorni autunnali inglesi che ricorrono più frequentemente nella memoria che nella vita.
Il solo momento in cui un uomo può ragionevolmente uccidersi non è quando la vita è intollerabile, ma quando preferirebbe non viverla anche se diventasse tollerabile o persino piacevole.
La maggior parte di noi si sporgono in avanti, avanzando dolorosamente, metro per metro, i veri creativi si paracadutano dietro le linee nemiche.
Nessuno che lo possieda è incapace di piacere genuinamente agli altri, almeno nel momento effettivo di incontrare e parlare. Il fascino è sempre genuino; può essere superficiale, ma non è falso.
Il segno più caratteristico della saggezza è un giubilo costante.
Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla.
Siamo più saggi di quanto non sappiamo.
Due sole categorie sfuggono a ogni cambiamento: i più saggi e i più stupidi.
All'uomo più saggio, ampia com'è la sua visione. La Natura resta di una certa infinita profondità, di una certa infinita espansione e tutta l'esperienza finora raggiunta limita se stessa a pochi secoli calcolati e miglia quadrate misurate.
Diecimila sciocchi proclamano se stessi nell'oscurità, mentre un uomo saggio dimentica se stesso nell'immortalità.
L'esperienza porta alla giusta prospettiva, la prospettiva della saggezza, che, pur riconoscendo la banalità delle preoccupazioni giovanili, rifiuta anche di sottovalutare i suoi dolori.
È sapiente invano il sapiente che non sa giovare a sé stesso.
La saggezza dei principi è di corta durata.
Non ti preoccupare dei difetti del maestro. Se sei saggio, saprai trarre quel che di buono c'è in lui. Quando devi attraversare un fiume, anche se la barca è dipinta con un brutto colore, sei contento che ti porti all'altra riva.