E da allora sono perché tu sei,e da allora sei, sono e siamo,e per amore sarò, sarai, saremo.
— Pablo Neruda
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La nostra interpretazione
L’io che parla riconosce che la propria esistenza acquista significato solo attraverso la presenza dell’altra persona. Non si tratta di una semplice attrazione, ma di una trasformazione profonda dell’identità: prima dell’incontro si era incompleti, dopo l’incontro tutto ciò che si è, si è in relazione all’altro. L’individualità non scompare, ma viene abbracciata in un movimento reciproco, in cui il “tu” e l’“io” confluiscono in un “noi” che contiene e dà senso a entrambe le parti.
Questo amore non è statico: coinvolge il passato, il presente e il futuro. Ciò che è accaduto “da allora” continua a generare conseguenze nel tempo, trasformando ciò che si è e ciò che si sarà. Il legame diventa una promessa, una scelta di continuità. L’idea di essere, esistere e divenire è tutta intrecciata con l’amore, che non è solo sentimento ma anche destino condiviso. L’orizzonte del domani non è più individuale: diventa una storia comune, dove il verbo vivere si coniuga sempre al plurale. In questo modo l’amore diventa principio fondativo dell’identità, della relazione e del futuro, un patto silenzioso che sorregge e unisce ogni possibile forma dell’essere.