Perché tutto l'amore mi arriva di colpo quando mi sento triste, e ti sento lontana...

Pablo Neruda
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La nostra interpretazione

L’esperienza descritta è quella di un amore che torna con forza proprio nei momenti di maggiore fragilità emotiva. Quando si è tristi, le difese si abbassano e i sentimenti che si è tentato di contenere o di mettere a tacere riaffiorano in modo improvviso e travolgente. La distanza della persona amata, reale o percepita, amplifica questo moto interiore: più l’altro appare lontano, più l’intensità del sentimento cresce, come se l’assenza scavasse spazio dentro di sé per farlo esplodere. L’amore non è presentato come qualcosa di dolce e pacificato, ma come una forza che colpisce all’improvviso, senza gradualità e senza protezione. Non è un sentimento che si distribuisce nel tempo con equilibrio; vive di eccessi, di contrasti, di vuoti che diventano improvvisamente pieni. In questa dinamica, la tristezza diventa una sorta di catalizzatore: fa emergere il bisogno dell’altro, il desiderio di vicinanza, il ricordo di ciò che forse non si ha più o non si può avere come si vorrebbe. Si percepisce il paradosso di un legame che è insieme presenza interiore potentissima e lontananza concreta dolorosa. Il cuore è colmo e allo stesso tempo mancante, perché l’intensità del sentimento non trova una corrispondenza nella realtà. Da qui nasce un senso di malinconia: più ci si scopre capaci di amare, più si avverte quanto sia irraggiungibile o distante l’oggetto di quell’amore. È una condizione sospesa tra il bisogno di abbandonarsi al sentimento e la consapevolezza di una distanza che sembra insuperabile. L’amore diventa allora una forma di nostalgia continua, che esplode proprio quando si è più vulnerabili e soli.

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