L'amore e il timore devono andare uniti.

Padre Pio
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La nostra interpretazione

L’affetto autentico non si regge soltanto sul trasporto emotivo o sulla dolcezza dei sentimenti, ma implica anche un senso profondo di rispetto e di responsabilità. Amare qualcuno o qualcosa significa riconoscere il suo valore, la sua sacralità, e quindi provare una forma di timore che non è paura paralizzante, ma consapevolezza di poter ferire, deludere o tradire ciò che si ha di più caro. Questo timore introduce una misura, un limite all’egoismo, all’impulso di possedere o di usare l’altro solo per il proprio tornaconto. Insieme all’affetto nasce la vigilanza interiore: ci si interroga sui propri gesti, sulle proprie parole, sulle scelte quotidiane, perché si percepisce che l’amore non è un gioco, ma un impegno. L’unione tra affetto e timore crea una forma di dedizione sobria, lucida e fedele, in cui la libertà non è arbitrio, ma cura. Da questo equilibrio nasce un legame più profondo, perché custodito, rispettato e continuamente rinnovato da un senso di responsabilità verso l’altro e verso se stessi.