Dobbiamo fare soltanto la volontà di Dio. Il resto non conta.
L'anima devota deve fuggire con ogni potere le perturbazioni e le inquietudini del cuore.
Tu puoi, fratello mio, non credere in Dio, ma Dio non cesserà mai di credere in te.
Dio mio! che martirio è la tentazione della vanagloria.
L'anima attraversa momenti di estrema violenza; sente la forza schiacciante del nemico e la sua congenita debolezza.
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.
Ciò che appare nel mondo non indica né l'esclusione totale, né la manifesta presenza di una divinità. Ma piuttosto la presenza di un Dio che si cela. Un Dio cui l'uomo non può giungere fuori della via del dono, di una rivelazione.
Che Dio ci perdoni, e ci perdonerà. È il suo mestiere.
Moltissime persone non parlerebbero di Dio, e neppure lo bestemmierebbero, se tanta gente non facesse di tutto per dargliene uno.
Essere un dio è solo una questione di temperamento, alla fine.
O Dio è limitato, circoscritto, conforme alle condizioni formali dall'esperienza, oggetto fra oggetti, e non è più Dio. O è l'infinito e allora cade fuori dall'Essere, è non Essere. O Essere e non-Dio, o Dio e non-Essere.
Dio non aveva fatto che l'acqua, ma l'uomo ha fatto il vino!
Vivere è molto difficile, morire è sempre un dispiacere, e il concetto d'un Dio che aiuta ad affrontare le due imprese può dare un sollievo infinito: lo capisco bene.
Non è la sensualità che allontana da Dio ma l'astrazione.
Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l'allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza.
Se viene fuori che c'è un dio, io non credo che sia cattivo, credo che il peggio che si possa dire di lui è che fondamentalmente è un disadattato.