Quando la mole del lavoro che ci aspetta eccede il limite massimo del ragionevole, ci si sente autorizzati a scegliere l'ozio.
Incontro ad ogni passo indulgenza o intolleranza, senso di giustizia, no.
Più duro ad accettare del riconoscimento della propria mediocrità è solo quello della propria bassezza d'animo: il primo ci suggerisce una certa pietà, l'altro ci forza al disprezzo di noi stessi.
Ripetiamoci ogni giorno fino alla nausea che si può essere assolutamente sinceri, ma oggettivamente nel falso.
Quando un uomo è entrato nella zona estrema della disperazione, niente più nella sua vita è casuale.
Gli infermi sono alla mercé di tutti, con in mano un'arma sola, il ricatto della pietà.
È solo quando le attività che ci vengono assegnate sembrano per fortunata coincidenza obbedire alla vera sostanza del nostro temperamento che riusciamo ad assaporare il conforto di un autoinganno completo.
Hai raggiunto il successo nel tuo campo quando non sai se quello che stai facendo è lavoro o gioco.
Chi lavora stando seduto è pagato di più di chi lavora stando in piedi.
Ciascuno di noi deve imparare a lavorare non solo per sé, per la sua famiglia o la sua nazione, ma a favore di tutta l'umanità.
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.
Lavoro è vita, lo sai, e senza quello esiste solo paura e insicurezza.
Il lavoro non mi piace - non piace a nessuno - ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà - per se stessi, non per gli altri - ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere.
Quando qualcuno mette troppo entusiasmo nel suo lavoro, ho sempre l'impressione che sprechi più tempo ad entusiasmarsi che a lavorare.
Tutti gli uomini complessi hanno bisogno di una sintesi e soltanto il lavoro manuale è in grado di compierla.
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