Quando un uomo è entrato nella zona estrema della disperazione, niente più nella sua vita è casuale.— Paolo Milano
Quando un uomo è entrato nella zona estrema della disperazione, niente più nella sua vita è casuale.
Troppe volte, a grattare una donna spericolata, si scopre una ragazzetta spaurita.
La sicurezza di sé, quando la si ostenta in ogni atto, è un segno infallibile d'incertezza interiore.
Più duro ad accettare del riconoscimento della propria mediocrità è solo quello della propria bassezza d'animo: il primo ci suggerisce una certa pietà, l'altro ci forza al disprezzo di noi stessi.
Ripetiamoci ogni giorno fino alla nausea che si può essere assolutamente sinceri, ma oggettivamente nel falso.
Chi non ha lottato corpo a corpo, qualche giorno o qualche notte, con la propria incipiente follia?
La disperazione è un contabile. Vuol far tornare i conti. Niente le sfugge. Addiziona tutto. Non molla neppure i centesimi. Rimprovera a Dio i fulmini e i colpi di spillo. Vuole sapere come regolarsi con il destino. Ragiona, pesa e calcola.
Si può sopportare qualsiasi verità, per quanto distruttrice sia, purché surroghi tutto, e abbia la stessa vitalità della speranza alla quale si è sostituita.
Ti prego non abusare di me, sono già disperato!
Perseverare, confidando nella speranza che ha, è il coraggio dell'uomo. Il codardo dispera.
- Abba sono disperato. - L'importante è che della tua disperazione non ti faccia una poltrona su cui sederti.
È sempre svantaggioso combattere contro chi non ha nulla da perdere.
La scorsa notte lei indossava troppo rosso e non abbastanza vestiti. Questo è sempre un segno di disperazione nella donna.
La disperazione è il dolore dei deboli.
La forza e la debolezza dei dittatori è quella di aver fatto un patto con la disperazione della gente.
Consolarsi con l'altrui miserabilità può certo aiutare ad alleviare la propria disperazione ma non a migliorare se stessi.