Come vivere senza qualche buona ragione di disperare!— Albert Camus
Come vivere senza qualche buona ragione di disperare!
Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore.
L'arte contesta il reale, ma non vi si sottrae.
Là dove regna la lucidità, la scala dei valori diventa inutile.
Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori.
Non è a forza di scrupoli che un uomo diventerà grande. La grandezza arriva, a Dio piacendo, come una bella giornata.
Spesso la disperazione ha vinto le battaglie.
La disperazione è la conclusione degli stolti.
La disperazione è come quei bambini precoci, che, quando porti via uno dei loro giocattoli, buttano il resto nel fuoco per rabbia. Diventano arrabbiati con se stessi, si trasformano nei loro stessi aguzzini, e vendicano le loro disgrazie sulla loro stessa testa.
L'uomo vuole sempre sperare. Anche quando è convinto di essere disperato.
Ma: la terribile parola della disperazione.
La nostra politica non è diretta contro alcun paese o dottrina, bensì contro la fame, la miseria, la disperazione o il caos.
Il contrario della speranza è la disperazione, la resa totale. L'unico peccato per il quale non c'è perdono, né in terra né in cielo.
Quanti progetti fattibili sono abortiti nello sconforto, e sono stati strangolati alla loro nascita da una vile immaginazione.
Si lascia andare la disperazione, e si crea lo spazio necessario alla capacità di accettare. Non dobbiamo mai arrenderci ma solo accogliere. Accettiamo e riconosciamo la nostra paura, ma agiamo sempre e comunque, altrimenti non impareremo mai a nuotare.
È come se la disperazione che fiuta fosse lo spunto per quella che può provocare.