Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono.
Se in certe teologie ed ecclesiologie di oggi Maria non trova più posto, la ragione è semplice e drammatica: hanno ridotto la fede a un'astrazione. E un'astrazione non sa che farsene di una madre.
Speranza, di fatto, è una parola centrale della fede biblica - al punto che in diversi passi le parole fede e speranza sembrano interscambiabili.
È il momento dell'obbedienza libera, umile e insieme magnanima, nella quale si realizza la decisione più elevata della libertà umana.
La fede ha un aspetto fondamentale che interessa non solo la mente e il cuore, ma tutta la nostra vita.
Se i fedeli vedono che è pieno della gioia del Signore, capiscono anche che non può far tutto, accettano i limiti, e aiutano il parroco.
Non è amore l'amor che muta se in mutare imbatte o, rimuovendosi altri, si rimuove, oh no: è faro che per sempre è fisso e guarda alle bufere e non dà crollo.
Quando il potere dell'amore supererà l'amore per il potere il mondo potrà scoprire la pace.
La migliore, l'unica maniera per conservare l'amore, è darlo.
L'inizio dell'amore spesso è simultaneo. Non così la fine. Da ciò nascono le tragedie.
È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare.
Il nostro fallo dovrebbe avere gli occhi; grazie a essi potremmo credere per un momento di aver visto l'amore da vicino.
Quando cerchiamo l'amore con coraggio, esso si rivela e noi finiamo con l'attirare altro amore.
Le storie d'amore non dovrebbero mai iniziare con sentimento. Dovrebbero iniziare secondo leggi scientifiche, e finire con un contratto.
L'amore ha due momenti deliziosi: il primo e l'ultimo, il problema è il tempo che trascorre tra loro.
Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto.
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