Coscienza è capacità di verità e obbedienza nei confronti della verità, che si mostra all'uomo che cerca col cuore aperto.
Se in certe teologie ed ecclesiologie di oggi Maria non trova più posto, la ragione è semplice e drammatica: hanno ridotto la fede a un'astrazione. E un'astrazione non sa che farsene di una madre.
Se i fedeli vedono che è pieno della gioia del Signore, capiscono anche che non può far tutto, accettano i limiti, e aiutano il parroco.
Le donne sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità.
L'AIDS è una tragedia che non si può superare solo con i soldi, non si può superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi.
Essere veramente vivi è essere trasformati dal di dentro, essere aperti alla forza dell'amore di Dio.
Se nel sonno la coscienza si addormenta, nel sogno l'esistenza si sveglia.
Coscienza e vigliaccheria sono proprio la stessa cosa... la coscienza è il marchio di fabbrica. È tutto qui.
La coscienza è quella vocina interiore che ci avverte, quando meno ce lo aspettiamo, che qualcuno ci sta guardando.
Se fosse dato ai nostri occhi terreni di vedere nella coscienza altrui, si giudicherebbe molto più sicuramente un uomo da quel che sogna, che da quel che pensa.
La conoscenza genera coscienza e questa a sua volta produce responsabilità.
A volte, ahimè, la coscienza degli uomini si carica di un fardello tanto orribile che riusciamo a liberarcene solo nella tomba. Così l'essenza del crimine rimane avvolta nel mistero.
La coscienza è una suocera le cui visite non finiscono mai.
A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
La coscienza ci rende tutti egocentrici.
Aveva la coscienza pulita. Mai usata.
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