Il canto di un usignolo lima la notte.
A un fratello che rimpiangeva il passato, un anziano disse: "Il passato è un uovo rotto, il futuro è un uovo da covare".
Il passato è un uovo rotto, il futuro è un uovo da covare.
Il cielo, il cielo è un ditale per cucire.
La nudità della donna è più prudente del precetto del filosofo. Non chiede che la si soppesi.
Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che nasce la luce.
L'uomo nella notte accende a se stesso una luce quando la sua vista è spenta; però da vivo è a contatto con il morto, da sveglio è a contatto con il dormiente.
Buonanotte, buon riposo, dormi bene. Ovunque tu posi la testa, spero troverai il tuo naso.
Quelli che sognano di giorno sono consapevoli di tante cose che sfuggono a quelli che sognano solo di notte.
Sii fedele a te stesso da che deve seguire, come la notte al giorno, che tu non potrai essere falso con nessuno.
Se mi restasse solo questa notte da vivere, la vorrei passare insieme a te.
Ascoltate i pensieri, i presentimenti della notte, perché, in quella pace, come sommesso rumore lontano, si fa la coscienza sentire.
La sera bisogna uscire, girare, mangiarsi la notte, perdersi nella merda della periferia e capire che solo la notte con i suoi accordi e le sue note improbabili ti può far capire qualcosa. La notte che ti costringe a un duello tra la tua vita e tutta l'altra vita.
La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
La filosofia e il sole si assomigliano, entrambi devono cacciare la notte ‐ la notte fisica e la notte della mente ‐ quella che fa vivere l'uomo annegato in un oceano di superstizione.
Se così triste è la notte, è triste per colpa mia.