Noi siamo fatti per ignorare che non siamo liberi.— Paul Valéry
Noi siamo fatti per ignorare che non siamo liberi.
La vanità non è altro che l'esser sensibili alla eventuale opinione degli altri su di noi. L'orgoglio nell'essere insensibili ad essa.
Pensavo che i piedi del danzatore sapessero solo disegnare, vedo che sanno anche pensare e scrivere.
Le idee hanno un valore puramente transitivo.
Ci sono quattro contrassegni indipendenti della falsità di una religione. I miracoli, i misteri, le minacce, le promesse. Ne basta uno solo.
Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
Forse siamo delle marionette - delle marionette controllate dai vincoli della società. Ma almeno siamo marionette dotate di percezione, di consapevolezza. E forse la nostra consapevolezza è il primo passo verso la nostra liberazione.
Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere.
E' solamente quando vengono presi nel rapido, fulmineo giro della morte, che i mortali diventano consci dei muti, sottili, onnipresenti pericoli della vita.
Mi chiedo da solo: non me ne potevo accorgere per conto mio di esserci? Pare di no. Pare che ci vuole un'altra persona che avvisa.
Sono esigente, pignolo e mi lamento un sacco.
L'uomo è il più disgraziato degli animali: insieme alla imbecillitas corporis, comune a tutti i viventi, possiede anche la inquietudo animi, ovvero la consapevolezza di dover muorire.
La sofferenza accresce la forza interiore; il desiderio di soffrire fa scomparire la sofferenza.
Il tempo si ferma per la durata di una sigaretta: quando fumi, sei acutamente presente a te stesso; esci dallo scorrere affrettato e inconscio della vita.
Conoscere cosa non sei in grado di fare è molto più importante che sapere cosa puoi fare. Infatti questo è buon gusto.
Tremenda fatica è quella di volersi allontanare con violenza da se stessi!