Noi siamo fatti per ignorare che non siamo liberi.— Paul Valéry
Noi siamo fatti per ignorare che non siamo liberi.
Lo stato della danza: una sorta d'ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
Non sempre io sono del mio parere.
L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?
Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
Il vero snob è colui che non osa confessare che s'annoia quando s'annoia e che si diverte quando si diverte.
Sono indispensabili due elementi: la consapevolezza di essere miseri e oppressi, e la convinzione che miseria e oppressione non fanno parte dell'ordine naturale del mondo.
Nutrire la consapevolezza interiore, l'introspezione e il ragionamento è più efficace che meditare e pregare.
La consapevolezza è l'autocoscienza esplicitabile condivisa e una forma più esclusiva e personale di coscienza, detta da qualcuno coscienza fenomenica.
Non è ciò che tu sei che ti frena, ma ciò che tu pensi di non essere.
I migliori anni della tua vita sono quelli nei quali tu decidi che i tuoi problemi hanno a che vedere con te. Non accusi tua madre, la società o il presidente. Ti rendi conto che puoi controllare il tuo destino.
Imparare a pensare di fatto significa imparare a esercitare un certo controllo su come e su cosa pensare. Significa avere quel minimo di consapevolezza che permette di scegliere a cosa prestare attenzione e di scegliere come attribuire un significato all'esperienza.
Non si è veramente vigili e consapevoli se non si scrive.
Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.
Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
Nessuna gioia è più grande del sentire la propria mente che si espande.