L'uomo comune ragiona. Il saggio tace. Il fesso discute.
Il tatto è l'arte di camminare sulla carta bagnata senza lacerarla.
L'amore? Un bacio, due baci, tre baci, quattro baci, tre baci, due baci, un bacio, zero baci.
Arrivista è uno al quale non perdoniamo di essere arrivato dove non siamo arrivati noi.
Rispetto delle idee: il rendersi complici delle ipocrisie altrui.
Il futuro non aveva importanza. E dal passato aveva appreso solo questa lezione di saggezza: l'amore era un errore pericoloso e la sua complice, la speranza, un'illusione insidiosa.
La più gran pazzia dell'uomo è il riputarsi savio.
A quante anime stolte ha giovato al tempo mio un contegno freddo e taciturno come titolo di saggezza e di capacità!
La massima saggezza confina con la più grande follia.
Il folle pensa di essere saggio, ma il saggio sa che egli stesso è un folle.
I pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi.
Quelli che appaiono saggi in mezzo agli stupidi, in mezzo ai saggi appaiono stupidi.
Chi vuole dispensare consigli saggi a chi crede di essere già saggio, compie una fatica vana.
Saggezza ricorda. Felicità dimentica.
L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una bene mortale, l'altra bene immortale.
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