I felici sono felici per il possesso della giustizia e della temperanza e gli infelici, infelici per il possesso della cattiveria.
— Platone
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La nostra interpretazione
Platone esplora la natura profonda della felicità e dell'infelicità attraverso l'esame delle qualità morali che le accompagnano. La sua affermazione suggerisce una correlazione diretta tra condotta etica, in particolare giustizia e temperanza, ed un senso di benessere interiore definitivo come felicità. In contrapposizione, l'infelicità è vista non solo come mancanza di queste virtù ma anche come frutto della cattiveria intrinseca all'anima dell’individuo. Questo aforisma invita quindi il lettore ad una riflessione profonda sulla natura delle scelte morali e sul loro impatto sull'esperienza di vita personale, oltre che sugli aspetti esterni.