Ingiuria un assente chi litiga con un ubriaco.
È ben più pericoloso il nemico che si nasconde nel nostro cuore.
Il rimedio per i torti è di dimenticarli.
Meglio dover sopportare il proprio erede che doversene cercare uno.
È proprio del saggio temere il nemico, anche se è dappoco.
La moderazione e la medicina nella disgrazia.
Il temere le ingiurie è viltà; il non curarle sciocchezza; il dissimularle prudenza; il vendicarle debolezza; il perdonarle generosità; l'obbliarle altezza d'animo.
Le ingiurie sono sempre grandi ragioni per coloro che non ne hanno.
Il miglior modo di vendicarsi d'una ingiuria è il non rassomigliare a chi l'ha fatta.
Non rivolgerti con tono sferzante ad alcuno. Coloro ai quali ti rivolgerai in questo modo ti potrebbero rispondere nello stesso modo: le ingiurie sono dolorose; colpo su colpo, esse ricadranno sopra di te.
Nessuno ha più gusto all'ingiuria di colui che è più vulnerabile ad essa, ma questo gusto è contagioso, e domani qualcun altro riderà di colui che oggi si prende gioco di me.
La tolleranza dell'ingiuria nasce dal disprezzo del mondo.
Più tengono a memoria gli uomini le ingiurie che e' benefici; anzi quando pure si ricordano del beneficio, lo reputano minore che in fatto non fu, persuadendosi meritare più che non meritano; el contrario si fa dell'ingiuria.
Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile: a ben vedere, significa onorare gli onesti.
Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria. Mi agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura.
La ingiuria eccita in tutti gli animi il desiderio di vederla punita, ma negli alti il desiderio di punirla.