All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha.— Publilio Siro
All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha.
Dà un doppio soccorso al povero chi glielo dà in fretta.
Un torto si sopporta più facilmente con le orecchie che con gli occhi.
A tutti può succedere quello che può accadere a qualcuno.
È bella la morte quando pone fine a una brutta vita.
Nulla bramiamo tanto quanto ciò che non ci è consentito.
Gli avari sono dei contemporanei antipatici, ma dei graditissimi antenati.
L'avaro ha una somma pazzia, che sempre stenta per non stentare, e la vita a lui fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
La città è travagliata da questi due vizi: l'avarizia e la lussuria; e queste pesti hanno rovinato tutte le grandi cose dell'impero.
Un avaro non può mai essere virtuoso.
Piangiamo sulla povertà, ma non inteneriamoci per l'avarizia nemmeno se è l'avarizia di un povero.
Il prodigo è arrogante, l'avaro è meschino. La meschinità è meglio dell'arroganza.
L'avaro ha altrettanto bisogno di ciò che possiede che di quello che non possiede.
Quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: 'Roba mia, vientene con me!'.
Io non sono avaro, solo pidocchioso. A Napoli si chiamano pidocchiosi tutti quelli che soffrono nello spendere cifre alquanto modeste. Magari sopra i cinquemila euro non ci fanno caso, ma sotto i cinquanta euro soffrono come bestie.