All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha.
Nulla fanno di peccaminoso gli occhi se sono comandati dalla ragione.
Niente il desiderio ama più di ciò che è proibito.
Vendicarsi di un nemico è ricominciare un'altra vita.
Riflettendo si impara la saggezza.
La pazienza messa troppe volte alla prova diventa rabbia.
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
Io non sono avaro, solo pidocchioso. A Napoli si chiamano pidocchiosi tutti quelli che soffrono nello spendere cifre alquanto modeste. Magari sopra i cinquemila euro non ci fanno caso, ma sotto i cinquanta euro soffrono come bestie.
Allo Stato il denaro è necessario come i nervi che lo sostengono, e quando vi siano numerosi gli avari, essi devono esser considerati come la base e il fondamento di quello.
L'avaro ha una somma pazzia, che sempre stenta per non stentare, e la vita a lui fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
L'avarizia è l'unico vizio che, negli occhi dei posteri, si trasforma in virtù.
L'avaro diventa ricco facendo mostra di essere povero, mentre il prodigo s'impoverisce facendo mostra di essere ricco.
L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo.
La gratitudine guarda al passato e l'amore al presente; paura, avarizia, lussuria e ambizione guardano al futuro.
Avaro. Smodatamente desideroso di conservare ciò che altre brave persone vorrebbero tanto ottenere.
L'avarizia è un vizio che può trarre in inganno perché all'inizio assume l'aspetto di una virtù.
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