Il bene perduto rende l'uomo avaro.— Alfred de Musset
Il bene perduto rende l'uomo avaro.
La perfezione non esiste, capirla è il trionfo dell'intelligenza umana, desiderarla per possederla è la più pericolosa delle follie.
L'amore vive d'inazione e muore di sazietà.
L'orgoglio è il pudore delle donne, la costanza del soldato, del martire sulla croce.
Da un secolo senza speranze nasce un secolo senza paura.
La perfezione non esiste. Capire questo è il trionfo dell'intelligenza umana, pretendere di possederla è la forma più pericolosa di pazzia.
Avaro. Smodatamente desideroso di conservare ciò che altre brave persone vorrebbero tanto ottenere.
Se i cristiani credessero effettivamente a Cristo farebbero il più delle volte il contrario di ciò che fanno e sarebbero l'opposto di quel che sono in quasi tutte le ore della vita cioè superbi, avidi, avari, vendicativi, violenti, carnali e bestiali.
Tra l'avarizia e la prodigalità sta l'economia, ed è questa una virtù che l'uomo onesto deve praticare.
Perfino le persone prodighe diventano, con un avaro, oculate, attente improvvisamente alla ripartizione delle spese.
Non c'è avaro che non si riproponga di fare, un giorno, una spesa ingente; ma arriva la morte e fa realizzare i suoi progetti all'erede.
L'avaro ha una somma pazzia, che sempre stenta per non stentare, e la vita a lui fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
Il generoso sta al prodigo come il parsimonioso all'avaro.
L'avarizia è l'unico vizio che, negli occhi dei posteri, si trasforma in virtù.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
Con la mancanza di collera si vinca la collera. Con la bontà si vinca la cattiveria. Con la generosità si vinca l'avarizia. Con la verità si vinca il menzognero.