Il bene perduto rende l'uomo avaro.— Alfred de Musset
Il bene perduto rende l'uomo avaro.
La vita è una rosa dove ogni petalo è un'illusione e ogni spina una realtà.
Niente rende tanto grandi, quanto un grande dolore.
Non so dove vada la mia strada, ma cammino meglio quando la mia mano stringe la tua.
La verità, scheletro delle apparenze, vuole che ogni uomo, chiunque sia, pervenga un certo giorno e una certa ora, a toccare le proprie ossa eterne in fondo a qualche piaga passeggera. Ciò si chiama conoscere il mondo, e l'esperienza è un tale prezzo.
Quant'è glorioso, ma quanto è insieme doloroso, essere eccezionali in questo mondo.
Gli avari sono dei contemporanei antipatici, ma dei graditissimi antenati.
Perfino le persone prodighe diventano, con un avaro, oculate, attente improvvisamente alla ripartizione delle spese.
L'avarizia è la forma più sensuale di castità.
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.
Quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: 'Roba mia, vientene con me!'.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
L'uomo economo è il più ricco degli uomini, ma l'avaro è il più povero.
L'avarizia. È così sciocca che non sa neppure contare.
Sono avaro e per non farmene accorgere mi sto rovinando. Ogni volta che vado a pranzo con degli amici voglio essere sempre io quello che paga per tutti.
Non c'è avaro che non si riproponga di fare, un giorno, una spesa ingente; ma arriva la morte e fa realizzare i suoi progetti all'erede.