Nessuno stia ad onorarmi di lacrime e di funebri omaggi: io resto ben vivo sulle bocche degli uomini.— Quinto Ennio
Nessuno stia ad onorarmi di lacrime e di funebri omaggi: io resto ben vivo sulle bocche degli uomini.
Si odia chi si teme.
Il sapiente che non è in grado di giovare a se stesso, inutilmente sa.
È sapiente invano il sapiente che non sa giovare a sé stesso.
Detto fatto: così agisce il tuo uomo di valore.
Odiamo chi ci incute timore; ciascuno desidera con ardore che coloro che odia crepino.
Ricchezze, gloria, potenza non sono che fumo e vanità.
La gloria, regal femmina, vuol sedurre e non esser sedotta.
L'uomo destinato alla gloria non teme la povertà e la miseria perché sa che nella miseria il suo ingegno diverrà genio.
L'umiltà e la carità vanno di pari passo. L'una glorifica e l'altra santifica.
La gloria assai spesso non è altro che un gran rumore che nasce non si sa come, e persiste non si sa perché.
La gloria, quanto più dovrà durare, tanto più tardi giungerà.
Alcuni possono considerarlo troppo desideroso di gloria; perché il desiderio della gloria si attacca anche agli uomini migliori meglio di ogni altra passione.
La gloria è simile a un cerchio d'acqua che non smette mai di allargarsi, fino a che si disperde in un nulla.
La gloria è l'ombra della virtù: la seguirà anche contro il suo volere.
La gloria è un convento.