La gloria non è più che un genere coloniale.— Jules Renard
La gloria non è più che un genere coloniale.
Se vuoi attirarti la simpatia delle donne di' loro le cose che non vorresti gli uomini dicessero a tua moglie.
La vecchiaia arriva all'improvviso, come neve. Una mattina, al risveglio, ci si accorge che tutto è bianco.
Viaggiatore. Bah! Coloro che hanno fatto il giro del mondo possono far durare la conversazione un quarto d'ora di più.
La più straordinaria donna mai incontrata è quella che si è appena lasciata.
Il progetto è il brogliaccio del futuro. A volte servono al futuro centinaia di brogliacci.
Quale rivale dovete combattere? Un marito! Non vi sentite umiliato di fronte a questa sola parola? Che vergogna se fallite! e quanta poca gloria nel successo!
La gloria può essere fuggevole, ma l'oscurità è eterna.
La gloria è il sole dei morti.
La differenza fra gloria reale e fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.
Oh vana gloria de l'umane posse! com' poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l'etati grosse! [...] Non è il mondan romore altro ch'un fiato di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, e muta nome perché muta lato.
Sono stati sempre poeti, uomini innamorati della gloria, a cantarne la vanità.
La gloria è l'ombra della virtù: la seguirà anche contro il suo volere.
La differenza fra la gloria reale e quella fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.
L'uomo destinato alla gloria non teme la povertà e la miseria perché sa che nella miseria il suo ingegno diverrà genio.
Se hai rigettato la gloria, fuggi da coloro che vanno a caccia di lode.