La felicità è egoista.
Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare.
Il fulmine che si abbatte su un uomo è così rapido che egli non soffre. Ma, per colui che lo accompagna, è un triste spettacolo.
La cosa triste non è lasciare la vita, bensì lasciare ciò che le dà un senso.
Sicuramente siamo tutti dei Narcisi, che amano e detestano la propria immagine, ma sono indifferenti a tutte le altre.
Ogni felicità si compone di due sentimenti dolorosi: il ricordo della privazione nel passato e il timore della perdita nell'avvenire.
Il culmine di una vita felice è una sicura tranquillità e una inalterata fiducia in essa.
La felicità è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare.
Nessun uomo è felice se non pensa a se stesso come tale.
La gioia è la speranza di una felicità eterna.
Ogni felicità è un'innocenza.
Nessun uomo è felice, da sposato, se deve bere del gin peggiore di quello che era solito bere da scapolo.
È bene riflettere sulle cose che possono farci felici: infatti se siamo felici abbiamo tutto ciò che occorre; se non lo siamo facciamo di tutto per esserlo.
Non credo che esista un "diritto" alla felicità. Se ci capita di essere felici, ringraziamo il cielo.
Credersi felice vuol dire esserlo; credersi infelice significa press'a poco diventarlo.