Fernando Pessoa offre una profonda riflessione sulla condizione di felicità che dipende dall'assenza della ricerca eccessiva o dalla costruzione artificiale del benessere. La felicità, secondo questa prospettiva, è un frutto spontaneo dell'accettazione delle circostanze naturali senza l'intervento forzato di volontà umana. L'autore suggerisce una filosofia che si avvicina all'instinctualità animale, specificamente quella dei gatti: essere felici significa seguire il proprio istinto in modo naturale e spontaneo, senza cercare di controllarlo o modificarlo per adattarsi a un modello prefabbricato. Questa visione della vita è una critica alla ricerca artificiosa del benessere che spesso porta all'insoddisfazione e al disorientamento. La felicità si manifesta quando ci rilassiamo nell'accettare ciò che la vita offre in ogni momento, senza aspettative o desideri contraddittori.