L'uomo non conosce altra felicità se non quella che egli si va immaginando, e poi, finita l'illusione, ricade nel dolore di sempre.
— Sofocle
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La nostra interpretazione
Sofocle ci invita a riflettere sulla natura instabile della felicità umana, che sembra dipendere da illusioni e desideri irrealizzabili. Questo pensiero suggerisce una profonda ironia: l'umanità cerca la propria gioia costruendo castelli di speranza in aria solo per vederli crollare nel momento della consapevolezza, generando un ciclo infinito tra euforia illusoria e sofferenza reale. Il drammaturgo attraente non ci offre una soluzione ma piuttosto uno specchio che riflette la condizione umana di ricerca continua di felicità attraverso desideri irrealizzabili, mettendo in luce il contrasto tra le aspettative illusorie e la dura realtà della vita.