Tu insegni meglio ciò che più hai bisogno di imparare.
Bisogna esercitarsi a vedere la bontà che c'è in ognuno.
Accetta la tua morte con una certa serietà, comunque. Chi ride andando a farsi giustiziare non è ben compreso, in genere, dalle meno progredite forme di vita, e ti daranno del pazzo.
Il vero scopo di ogni essere vivente è quello di conoscere e di propagare l'amore.
Imparare significa scoprire quello che già sai.
Ogni persona, tutti gli eventi della tua vita sono là perché li hai trascinati là. Ciò che scegli di fare con loro spetta a te.
Insegnando s'impara.
Tutti gli sciocchi credono a quello che dicono i loro insegnanti, e chiamano la loro credulità scienza o moralità con la stessa fiducia con cui i loro padri la chiamavano rivelazione divina.
E' l'arte suprema dell'insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza.
Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro.
In definitiva, ha qualcosa da insegnare solo chi non vuole insegnare.
Nel mondo quelli che sono disposti a impartire un insegnamento sono molti; quelli che lo ricevono con piacere, invece, pochi; ancora meno, poi, quelli che adottano l'insegnamento ricevuto.
L'insegnare non è quasi altro che assuefazione.
Noi, nel nostro sistema educativo, abbiamo gravato la memoria d'un peso di fatti sconnessi, e con fatica tentato di impartire il nostro sapere laboriosamente acquisito. Insegniamo alla gente a ricordare, non le insegniamo mai a crescere.
Non si può insegnare a più d'uno. Non s'impara qualcosa dagli altri che nelle conversazioni a due, dove colui che insegna si adatta alla natura dell'altro, rispiega, esemplifica, domanda, discute e non detta il suo verbo dall'alto.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
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