Nel punto in cui la speranza potrebbe diventare disperazione, nasce la fede.
C'è uno scopo nella nostra vita che ogni giorno ci tira per la manica come un'irritante distrazione.
Io dico sempre a mio figlio che, se sembro ossessionato di sapere sempre dove è stato, è perché lui si porta il mio DNA in giro.
Io apprezzo l'amico che trova tempo per me nella sua agenda, ma ho caro l'amico che per me non guarda nemmeno l'agenda.
Il tempo che ci metti a capire un quattordicenne, questo ha 15 anni.
La fede è una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.
Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede.
Il teismo è così confuso e gli enunciati in cui compare 'Dio' sono così incoerenti e impossibili da verificare o da falsificare, che parlare di credenza o meno, di fede o meno, è logicamente impossibile.
Si può porre come norma generale che una fede qualsiasi, quanto più procura di conciliarsi colla scienza, tanto più rapidamente decade.
Se mi fanno una domanda sulla fede, e invece di dare risposte, riesco ad interrogarmi anche io. Ecco, un prete felice!
La fede nell'opinione pubblica diventa in quelle contrade una specie di religione, e la maggioranza è il suo profeta.
Fede è credere ciò che sai che non è così.
Se Cristo non è risorto, allora la nostra predicazione è senza senso, senza senso pure la nostra fede.
Avere fede è avere fiducia in te stesso dentro l'acqua. Quando nuoti non cerchi di afferrare l'acqua, perché se lo fai potresti andare sotto e annegare. Invece ti rilassi, e galleggi.
Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente, quand'anche avesse perduto il resto del mondo.
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