La fede è realtà di cose sperate, e convincimento di cose che non si vedono.
Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.
Noi mangiamo e noi beviamo, domani la morte verrà in ogni caso.
Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso.
Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio.
Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui.
La fede è una immaginazione che rifiuta il concreto, che non si preoccupa di ciò che la respinge. Non si può credere senza immaginazione.
Il cristianesimo richiede fede e nient'altro che fede, e respinge con passione la ricerca delle motivazioni.
Aver fede significa credere in qualcosa che non siamo in grado di provare.
La fede comincia là dove la ragione finisce.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.
Quando la fede è forte può spostare delle montagne. Ma è anche cieca, e per questo vi seppellisce sotto le cose migliori.
La ragione è la mano sinistra della nostra anima, la fede sua destra.
Se mi fanno una domanda sulla fede, e invece di dare risposte, riesco ad interrogarmi anche io. Ecco, un prete felice!
La fede è stata la forza di Papa Wojtyla. E la fede fonda anche la solidarietà.
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