La fede è una grazia.
L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero.
Il mondo è rotondo. Chi parte, perde tempo.
L'operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi.
È interessante notare come gli ex comunisti siano facilmente riconoscibili. Formano una categoria a sé, come un tempo i preti e gli ufficiali dopo aver lasciato i loro ruoli.
L'uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero.
La fede comincia appunto là dove la ragione finisce.
Ci sono materie nelle quali la ragione non può portarci lontano e in cui dobbiamo accettare le cose per fede. La fede, in quel caso, non contraddice la Ragione, ma la trascende. La fede è una sorta di sesto senso che opera nei casi in cui la ragione non può competere.
Avere fede è avere fiducia in te stesso dentro l'acqua. Quando nuoti non cerchi di afferrare l'acqua, perché se lo fai potresti andare sotto e annegare. Invece ti rilassi, e galleggi.
La fede, così come l'amore, non passa attraverso la ragione.
La fede è quanto di più complesso io conosca. Si suppone che crediamo tutti alla stessa cosa in diversi modi. è come se mangiassimo nello stesso piatto con cucchiai di vario colore.
Una persona con una fede ha lo stesso potere sociale di novantanove che hanno solo interessi.
Noi sappiamo che la fede non è né una camomilla né una consolazione, ma una fonte di interrogativi, di inquietudini, di non appagamento.
Siate come l'uccello posato per un attimo su rami troppo fragili, che sente la fronda piegarsi e canta, tuttavia, sapendo di avere le ali.
Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui.
La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri.