Non si può decentemente predicare il cristianesimo agli altri, se non si vive da cristiani.— Ignazio Silone
Non si può decentemente predicare il cristianesimo agli altri, se non si vive da cristiani.
È interessante notare come gli ex comunisti siano facilmente riconoscibili. Formano una categoria a sé, come un tempo i preti e gli ufficiali dopo aver lasciato i loro ruoli.
Si vive una sola volta e quest'unica volta si vive nel provvisorio, nella vana attesa del giorno in cui dovrebbe cominciare la vera vita. Così passa l'esistenza.
Servirsi del potere? Che perniciosa illusione. È il potere che si serve di noi.
Dato che il patetico non può essere espulso dalla vita umana, per renderlo sopportabile mi pare che sia sempre utile accompagnarlo con un po' d'ironia.
Il nostro amore, la nostra disposizione al sacrificio e all'abnegazione di noi stessi fruttificano solo se portati nei rapporti con i nostri simili. La moralità non può vivere e fiorire che nella vita pratica. Noi siamo responsabili anche per gli altri.
Ho proprio l'intenzione di credere al Cristianesimo per il puro piacere d'immaginare che potrei essere dannato.
Cristiano: seguace degli insegnamenti di Cristo solo finché non intralcino i peccati a cui si dedica più volentieri.
Anche il cristianesimo non poté contentarsi di edificare il suo proprio altare: dovette per forza procedere all'abbattimento degli altari pagani. Solo partendo da questa fanatica intolleranza poté foggiarsi la fede apodittica, di cui l'intolleranza è appunto l'indispensabile premessa.
Il cristianesimo è un eterno camaleonte. Si trasforma di continuo.
L'esistenza dei cristiani dimostra la non esistenza di Dio.
L'educazione cattolica, dopo il Concilio di Trento, t'insegna a vedere tutti quanti superiori a te; allora per poterti adattare finisci col ridurti veramente inferiore ad essi, e col cercare di crearti a tua volta degli inferiori. In questo modo non sei mai libero in nessun senso.
Se, come molti credono, viviamo ancora nella giovinezza dell'umanità, allora il cristianesimo è una delle più stravaganti fra le sue idee infantili, che fanno molto più credito al suo cuore che al suo cervello.
Molti cristiani vedono la chiesa come una società di assicurazione dove basta versare il premio alla scadenza giusta per assicurarsi la salvezza eterna.
Si è detto talvolta che Platone annuncia il Cristianesimo. Ma non c'è niente in lui del guazzabuglio giudaico: il mondo doveva trovare salvezza nelle forme, non nella fede.
Due grandi narcotici europei, l'alcool e il cristianesimo.