Tutti i poeti sono pazzi.— Robert Burton
Tutti i poeti sono pazzi.
Chi vive secondo le prescrizioni del dottore, vive infelicemente.
Se c'è un inferno sulla terra, questo si trova nel cuore di un uomo malinconico.
La speranza e la pazienza sono due rimedi sovrani per ogni cosa, i rifugi più sicuri, i cuscini più soffici su cui giacere nelle avversità.
L'attività è la calamita che attira tutte le cose buone.
È chiaro quanto di più crudele è la penna che la spada.
Il poeta è simile al principe delle nubi che sfida la tempesta e ride dell'arciere; esiliato sulla terra in mezzo agli schiamazzi, le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.
Il Poeta deve avere l'orecchio di un arabo selvaggio che ascolta il silenzio del deserto, l'occhio di un indiano mentre segue le orme del nemico sulle foglie nei sentieri della foresta, e il tatto di un cieco che tocca il viso di un bambino amato.
Un buon poeta non sa mai chi e che cosa è, è a un passo dall'orlo dell'abisso, ma non c'è niente di sacro in quello che fa, è un mestiere. Come lavare i pavimenti di un bar.
Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta.
Poeta si nasce, oratore si diventa.
Il poeta vive di esagerazioni e si fa conoscere per mezzo di fraintendimenti.
Un poeta è uno a cui non interessano le storie, si concentra sulle visioni e lavora sul linguaggio.
Poeta è non solo colui che sa comunicare profonde emozioni, ma anche chi è in grado di riceverle.
Essere poeta non è una mia ambizione. È la mia maniera di stare solo.
Il poeta conduce solennemente i suoi pensieri sul cocchio del ritmo: di solito perché non sanno andare a piedi.