Morire non mi piace per niente. È l'ultima cosa che farò.— Roberto Benigni
Morire non mi piace per niente. È l'ultima cosa che farò.
Voglio fare con te ciò che fa la primavera coi ciliegi.
Nulla è più scientifico della fantasia.
Perché non ho scritto La Divina Commedia? Perché non c'ho pensato.
La felicità non sta nell'assenza dei contrasti, ma nell'armonia dei contrasti. È questa armonia a essere costruttiva.
E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo già morti.
È tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte.
Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: "Come è morto? Gli è scoppiato il portafogli".
La radice di qualsiasi schiavitù è la morte.
Sì, prova un po' a negare la morte. È lei che ti nega, e basta!
Quando gli uomini muoiono, li attendono cose che essi non sperano né suppongono.
Il bene che si dirà di noi dopo la nostra morte ci consolerà del male che si sarebbe detto della nostra vita se fosse durata troppo a lungo.
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
Morte: il piacere di fare un viaggio senza valigie.
Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.