Morire non mi piace per niente. È l'ultima cosa che farò.— Roberto Benigni
Morire non mi piace per niente. È l'ultima cosa che farò.
Per il fanatico ci sono sempre due opinioni: la sua e quella sbagliata!
La felicità non sta nell'assenza dei contrasti, ma nell'armonia dei contrasti. È questa armonia a essere costruttiva.
Quelli che ci governavano prima erano cattivi, quelli di adesso sono scemi. Io preferisco i cattivi perché almeno ogni tanto si riposano.
La furberia è una qualità italiana potente, però ci ha rovinato. Sarà meglio magari diventare scaltri: è una cosina un pochino più nobile.
E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo già morti.
La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
Per tre giorni dopo la morte i capelli e le unghie continuano a crescere ma le telefonate calano progressivamente.
È la vita... ma è certo, non si muore tutte le mattine, si muore una volta sola.
Nella democrazia dei morti tutti gli uomini sono finalmente uguali. Non vi è né rango né posizione né prerogativa nella repubblica della tomba.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Sapete come vi darei epigrammi a non finire? Basta portarmi via, lontano dal mio amore.
La vita è piacevole, la morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.
Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino. Sta camminando verso di me, senza fretta.
Conoscevo un uomo che diceva "La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando".