Cinquanta, cent'anni di vita contro l'eternità. Non è giusto.— Roberto Gervaso
Cinquanta, cent'anni di vita contro l'eternità. Non è giusto.
Se avesse davvero qualcosa d'importante da fare, non lavorerebbe tanto.
Quando un politico comincia a mentire vuol dire che sa ciò che vuole.
Dio non meritava che l'inquisizione facesse tanto per lui.
L'ideale dell'italiano è il voto segreto.
L'esperienza è il riconoscimento tardivo dei propri errori.
Il credere nella vita eterna non ha mai aiutato nessuno a vivere nell'eternità. Né, s'intende, il non credere.
È strano come l'eternità si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa.
Non leggete il tempo, leggete l'eternità.
L'eternità, questa perdita di tempo.
La vita eterna è quella di cui siamo partecipi quaggiù, mai altrove, l'altrove non è più quando noi non siamo.
Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri.
Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'eternità se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni.
La felicità non è meno vera solo perché finisce, e nemmeno il pensiero e l'amore perdono valore perché non sono eterni.
Cosa sono i millenni? Una manciata di tempo. Polvere in confronto a un unico sguardo dell'eternità.