Di radicale in Italia c'è solo il conformismo.— Roberto Gervaso
Di radicale in Italia c'è solo il conformismo.
Non c'è uomo che, vinto un attacco di stitichezza, non si senta più sicuro di sé.
Il politico è come la donna frigida: per piacere deve fingere.
Ci si masturba anche per non dover poi dire: "ti amo".
L'uomo: un microbo pieno di problemi.
Potere: far fare agli altri quello che non vogliamo fare noi.
In Italia non esistono statisti poiché non vi è mai stata alcuna cultura dello Stato, della democrazia vera, del bene pubblico.
L'Italia è sempre stato un Paese "incompiuto": il Risorgimento incompleto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Costituzione inattuata, la democrazia incompiuta. Il paradigma culturale dell'imperfezione genetica lega con un filo forte la storia dello sviluppo politico dell'Italia unita.
Raccontare ai giornalisti stranieri la politica culturale italiana non è cosa semplice. Bisogna prima di tutto cercare di non ridere.
In Italia il successo non è proporzionale alla qualità. Un tronista risulta più popolare di un attore che fa il suo mestiere da trent'anni. Questa è conosciuta come fenomenologia, di cui il nostro Paese è ghiotto.
Alla manutenzione l'Italia preferisce l'inaugurazione.
Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi... Vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio, il permesso di uccidere gli altri fratelli.
Il rischio dell'Italia è di entrare nel numero dei paesi di cultura bassa, giacché è possibile essere intelligenti e di cultura bassa.
Italia 1870. Tempi di recrudescenza governativa. La tutela della P.S. affidata ai bricconi. Il mostruoso connubio fra Chiesa e Stato. I regolamenti, perpetua offesa alle leggi, etc. etc., l'usura.
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.