Le cose più grandi sfolgorano, non spandono luce tenue per anni.
Bisogna ricominciare da capo e fare scuola, farla pesantemente, con gli esami a settembre, la meritocrazia.
Ci sono normalità, regole, armonie che nemmeno noti tanto è scontato che ci siano. È l'eccezione, lo sconvolgimento del consueto che ti mette ansia, ti rizza i nervi, ti sbulina l'animo.
I ragazzi d'oggi sono privi di una educazione emotiva, non sono abituati ai sentimenti, mancano di umanesimo.
Così è la disperazione, come una preghiera senza destinatario.
La sostanza della pittura è la luce.
Resterò di continuo assente dal Paradiso, per accendere la luce a quelli che vivono nell'oscurità sulla terra.
Due forze regnano sull'universo: luce e pesantezza.
A volte, di notte, accendo una luce, per non vedere.
Perché la luce sia splendente, ci deve essere l'oscurità.
Luce luce lontana più bassa delle stelle sarà la stessa mano che ti accende e ti spegne.
Solo dall'oscurità può emergere la luce piena, per cui solo ciò che amo profondamente mi appare colmo di lati oscuri.
Quello che vorrei dipingere è la luce del sole sulla parete di una casa.
È delizioso restare immersi in questa specie di luce liquida che fa di noi degli esseri diversi e sospesi.
Virtù non luce in disadorno ammanto.