Gli uomini creano spesso mode aberranti per vendicarsi delle donne.
Le parole non sono mai pazze... è la sintassi che è pazza.
Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l'altro. È come se avessi delle parole a mo' di dita, o delle dita sulla punta delle mie parole.
Lo scrittore deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni.
Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente.
Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia.
Credo che ogni "peccato" contro l'amore per gli altri si vendichi, nella persona stessa come nel mondo circostante.
La vendetta del sesso è l'amore.
In principio era come un sospiro, una promessa. La più leggera delle brezze che danza sulle urla di morte di trecento uomini. Quella brezza ora si è fatta vento. Un vento fratelli miei, di sacrificio. Un vento di libertà.un vento di giustizia. Un vento di vendetta.
La vendetta è un cibo avvelenato che lascia l'amaro in bocca. L'ira si spegne, il furore si dissolve. Resta nell'animo un grande freddo, un senso di smarrimento e di mestizia insanabile.
Il carattere della donna, senza eccezione, si muove su due poli, che sono l'amore e vendetta.
La vendetta è un piatto che va magnato freddo. E pure la mortadella, so' due antipasti!
La sete di vendetta prosciuga l'anima, la brucia e la consuma, e attraverso lo spesso strato di cenere non riuscirà mai più a germogliare nulla.
Vendette giuste non ne esistono.
Ci si vendica di una viltà, commettendone un'altra.
La vendetta è il duello dei poveri.