La felicità più grande consiste nell'accettare i nostri limiti e amarli.
Cercare di dare un senso alla nostra esistenza può esasperare il nostro animo, ma una vita priva di questo significato rappresenta la tortura del desiderio e dell'inquietudine.
Anche nella perfezione della tela c'è un punto nero: una vespa rimasta imprigionata tra i fili d'argento. Lotta per liberarsi, ma forse non ce la farà.
La speranza è come una sorgente luminosa che, posta dinnanzi a tanti specchi, rifrange la sua luce in mille altre luci, si riflette in altrettante speranze quanti sono i desideri e i sogni che ciascuno ha di sé.
Se a qualsiasi età si può inventare una felicità sognata, anche l'amore non ha confini di tempo e si può farlo vivere nello spazio infinito dell'incredibile.
I sogni ti portano in luoghi lontani che, forse, non sono neanche di questa terra. Oppure vogliono rivelarti alcuni segreti che ad occhi aperti non conosceresti mai. Chissà?
Chi scalza il muro, quello gli cade addosso.
Quando ricevi il primo pugno in faccia e ti rendi conto di non essere di vetro, non ti senti vivo finché non ti spingi oltre il tuo limite.
Abbiamo bisogno di vedere che i nostri limiti vengano trasgrediti e che ci sia vita che pascoli liberamente dovunque noi vaghiamo.
La mente mette i limiti, il cuore li spezza.
C'è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
Bisogna che ognuno conosca i propri limiti.
Ogni uomo prende i limiti del proprio campo visivo per i limiti del mondo.
Chi non conosce il suo limite tema il destino.
Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno.