In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
Perciò decisi di tornare in carcere: volevo tornare coi miei compagni di cella, con quei cari amici che credano ancora che fuori dal carcere c'è l'onestà, la bontà, la fedeltà delle donne. Fuori dal carcere io mi sentivo in prigione, e avevo bisogno di tanta libertà.
Insegnami a sopravvivere alla prigione come hai fatto tu!
Quanto a te, caro fratello, te ne torni alla prigione, e alla maschera che odi. A forza di portarla ti piacerà! E ci morirai.
Le nostre certezze possono diventare un muro, un carcere che imprigiona lo Spirito Santo.
Tutti quanti in prigione... e che vi serva da lezione... no, lasciatemi, c'è un errore, io sono il giudice, lasciatemi.
Per giudicare il grado di civiltà di uno Stato bisogna vedere le sue prigioni... dal di dentro.
Se disobbedisci alle regole della società ti mandano in prigione. Se disobbedisci alle regole della prigione... ti mandano da noi!
Quando leggo i giornali alla mattina mi arrabbio. E allora penso a Epicuro che diceva che per star sereni bisogna star lontani dalla prigione degli affari e della politica. Aveva proprio ragione.
Quando il gatto danza è per isolare la sua prigione e quando pensa è solo fino alle pareti dei suoi occhi.
Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione.
Immaginare Dio senza le prigioni. Quale solitudine!