I popoli non sono disposti al rimorso, che è un problema solo dell'individuo.— Sándor Márai
I popoli non sono disposti al rimorso, che è un problema solo dell'individuo.
I dettagli hanno grande importanza. In un certo senso fungono da adesivo, fissano la materia essenziale dei ricordi.
La vita diventa un veleno se non crediamo in essa, quando non è che un mezzo per saziare la vanità, l'ambizione, l'invidia. E si comincia ad avere nausea...
Esiste una cosa peggiore della morte e di qualsiasi sofferenza, la perdita della stima di sé. Quando si viene colpiti da una o più persone nella stima di sé, che costituisce la nostra dignità di uomini, la ferita è talmente profonda che neanche la morte può porre fine a questo tormento.
Le donne stupide impazziscono di rabbia. Quelle intelligenti si intristiscono, si lasciano prendere dalla curiosità, ma alla fine se ne fanno una ragione.
La vita sono un uomo e una donna che si incontrano perché sono fatti l'uno per l'altro, perché sono, l'uno per l'altro, ciò che la pioggia è per il mare: l'uno torna sempre a cadere nell'altro, si generano a vicenda, l'uno è la condizione dell'altro.
Non c'è rimorso così forte come quello provocato dagli scacchi.
Il rimorso è una violenta indigestione della mente.
Cos'è il rimorso? La paura della responsabilità di ciò che hai fatto o le manette a un attimo vissuto perché vivo? Il rimorso è una tomba su cui piangere lacrime di coccodrillo.
Questo era un altro rimorso che non sarebbe mai riuscito a diventare un rimpianto.
Il rimorso è legato a qualcosa avvenuto nel passato e su cui non possiamo più agire, quindi appartiene all'irreparabile.
Quando, in fondo al sonno, il rimorso s'infiamma, è in esso, inconscio, la coscienza: così si attua la violenza d'amore degli dei al tribunale dei cieli.
Il rimorso non si lava. Non si lava nemmeno se ci pentiamo sinceramente, nemmeno se ci perdona la persona che abbiamo danneggiato. Ci sono delle anime buone che perdonano con facilità. Ma noi, vedendo la loro bontà, ci sentiamo ancora più colpevoli.
Fanciullezza: Periodo di transizione nella vita umana che sta tra l'idiozia dell'infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dalle colpe della maturità e a tre dai rimorsi della vecchiaia.
"E lei, è uomo da sentire rimorso?". "Né rimorso né paura. Mai.".
Se mi guardo alle spalle, vedo più rimorsi che successi.