I veri acciacchi dell'età sono i rimorsi.— Cesare Pavese
I veri acciacchi dell'età sono i rimorsi.
Vendicarsi di un torto ricevuto è togliersi il conforto di gridare all'ingiustizia.
Farsi amare per pietà, quando l'amore nasce solo dall'ammirazione, è un'idea molto degna di pietà.
Non si desidera di godere. Si desidera sperimentare la vanità di un piacere, per non esserne più ossessionati.
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
La tua modernità sta tutta nel senso dell'irrazionale.
Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede.
Il rimorso di un uomo è la reminiscenza di un altro.
Alla fine la storia darà ragione a qualcuno e poi non dormirà per il rimorso.
Meglio aver rimorsi che rammarichi.
Sa che si può essere ossessionati dal rimorso tutta la vita, non per aver scelto l'errore, di cui almeno ci si può pentire, ma per essersi trovati nell'impossibilità di provare a sé stessi che non si sarebbe scelto l'errore.
La mancanza di successo è l'unica cosa che faccia dare alle azioni il nome che meritano; perciò l'inettitudine è la sola che soffra di rimorsi.
Le vittime sono anch'esse colpevoli, se non altro dei nostri rimorsi.
Pudor, virtude incomoda, Pudor, virtude ingrata; Da colpa (ahi turpe origine !) E da rimorso nata; Pudor, che all'uom contamini I più soavi affetti, Onde in amaro aconito Si cangiano i diletti.
Non c'è rimorso così forte come quello provocato dagli scacchi.