Dio si conosce meglio nell'ignoranza.— Sant'Agostino
Dio si conosce meglio nell'ignoranza.
La perfezione dell'uomo consiste proprio nello scoprire le proprie imperfezioni.
Quello che il nostro spirito, ossia la nostra anima, è per le nostre membra, lo stesso è lo Spirito Santo per le membra di Cristo, per il corpo di Cristo, che è la Chiesa.
La fede è credere a ciò che non vediamo; e la ricompensa per questa fede è il vedere ciò che crediamo.
Come gli amici adulando pervertono, così i nemici con i rimproveri molte volte correggono.
Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?
La ignoranza dell'uno è la misura della scienza dell'altro.
È meglio celare la propria ignoranza; soltanto è difficile nell'abbandono e nel vino.
L'ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa ma da come lo fa.
L'ignoranza è una fantasticheria e la fantasticheria curiosa è una forza.
L'ignoranza può essere sublime, ma è sempre perdente e conduce verso la catastrofe.
I malavitosi della sintassi sono gente interessante, così i fuorilegge dell'ortografia e i disadattati della punteggiatura.
Chi ostenta, con aria di superiorità, la propria ignoranza di cose, norme e forme, lasciando ad intendere che ciò assicuri una fine sensibilità, è quasi sempre un cuore ottuso e arido, incapace di interessarsi al mondo e agli altri.
L'ignoranza è un po' come l'alcool: più se ne ha, meno si percepisce l'effetto.
L'ignoranza è la notte della mente, ma una notte senza luna né stelle.
Tutto ciò che serve per avere successo nella vita sono ignoranza e fiducia in se stessi.