Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza.
Ero veramente un uomo troppo onesto per vivere ed essere un politico.
Costui crede di sapere mentre non sa; io almeno non so, ma non credo di sapere. Ed è proprio per questa piccola differenza che io sembro di essere più sapiente, perché non credo di sapere quello che non so.
Nessuno, dinanzi alla giustizia o al nemico deve star lì a escogitare i mezzi per sfuggire, a tutti i costi, alla morte.
Il saggio non si espone al pericolo senza motivo, poiché sono poche le cose di cui gl'importi abbastanza; ma è disposto, nelle grandi prove, a dare perfino la vita, sapendo che a certe condizioni non vale la pena di vivere.
Noi uomini viviamo come in una specie di prigione, e non possiamo liberarcene da noi medesimi, e tanto meno svignarcela.
Il provincialismo è qualcosa di più dell'ignoranza. È ignoranza più una volontà di uniformità.
La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani.
Ogni verità che scopriamo, altrettanti enigmi di più da risolvere. Ogni scoperta migliaia di problemi. Ogni scoperta, superiore ignoranza.
Tutto il nostro sapere ci porta più vicini alla nostra ignoranza. Dov'è la saggezza che abbiamo perso con la conoscenza?
C'è un genere di semplicità che meglio sarebbe chiamare ignoranza. Essa consiste nel non sapere neppure che cosa sia rettitudine.
La classe operaia mi sembra molto più preparata e morale. C'è molta ignoranza, ma non i vizi delle classi superiori.
Nell'amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un corpo estraneo. Nell'amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un'idea nostra. Perfino l'arte, nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza.
L'ignoranza è per noi la madre dell'errore.
L'ignoranza essendo assai volte altezzosa e caparbia, bisogna che la scienza sappia essere mansueta e modesta.
L'incertezza della conoscenza non era diversa dalla sicurezza dell'ignoranza.