Gli antichi ci hanno insegnato a seguire la vita migliore e non la più piacevole, in modo che il piacere sia compagno e non guida di una buona e retta volontà.
— Lucio Anneo Seneca
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La nostra interpretazione
La frase di Seneca invita a considerare la differenza fondamentale tra vivere una vita guidata dal piacere immediato e quella orientata verso il bene più profondo. Suggerisce l'importanza di un approccio alla vita che mira all'eudaimonia, ovvero al raggiungimento della vera felicità attraverso la virtù e le scelte morali giuste, piuttosto che semplicemente seguire ciò che è più facile o gratificante in quel momento. In questo modo, il piacere diventa un accompagnatore naturale di una volontà retta e buona, anziché essere l'obiettivo principale della vita stessa.
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