Il desiderio di dormire dev'essere ogni volta incluso tra i motivi della formazione del sogno e ogni sogno riuscito è un appagamento di questo desiderio.
C'è almeno un punto in ogni sogno, dove non si può toccare il fondo: un ombelico, in un certo senso, che è il suo punto di contatto con l'ignoto.
Che nel lapsus si affermi proprio quell'idea che si vorrebbe escludere, è fatto molto comune.
Il sogno viene definito come l'attività psichica dell'uomo dormiente, nella misura in cui dorme.
Il numero degli uomini che accettano la civiltà da ipocriti è infinitamente superiore a quello degli uomini veramente civili.
L'analisi della melanconia ci insegna che l'Io può uccidersi solo quando, grazie al ritorno dell'investimento oggettuale, riesce a trattare sé stesso come un oggetto.
O dormiente. O che cosa è sonno? Il sonno ha similitudine con la morte. O perché non fai adunque tale opra, che dopo la morte tu abbi similitudine di perfetto vivo, che vivendo farsi col sonno simile ai tristi morti?
I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio.
Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.
Il sonno della ragione genera mostri.
Il sonno è come gli uomini: amico dei felici, s'allontana da chi soffre.
Il sesso è come il sonno. Non se ne può fare a meno, ma uno non passa tutta la vita a letto.
Il sonno è il fratello gemello della morte.
Hanno tutti un libro, un disco, un film da girare. Ma il giorno dopo stanno male, è sonno vegetale, l'occasione della vita chiama, hanno spento il cellulare.
Impossibile guardare un gatto che dorme e sentirsi nervosi.
Non c'è riposo senza amore, non c'è sonno senza sogni d'amore; il desiderio estremo è amore.
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