La lotta per il potere va condotta contro di esso.— Stanisław Jerzy Lec
La lotta per il potere va condotta contro di esso.
Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo.
La saggezza dovrebbe trovarsi in abbondanza; chi, in effetti, la utilizza?
Nei paesi nei quali i cittadini non si sentono al sicuro in carcere, non si sentono sicuri neppure in libertà.
La tecnica arriverà a tale perfezione che l'uomo potrà fare a meno di se stesso.
I giovani delinquenti non hanno un avvenire sicuro. Possono ancora diventare persone perbene.
Non molte chiese, ma due: quella triplice e una di Cristo, quella molteplice e una dell'Anticristo. E non varie guerre, ma una: tra l'Anticristo e Cristo.
Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente. La calma è una vigliaccheria dell'anima.
La vita umana è come i giochi olimpici: alcuni ci guadagnano sopra; altri pensano ad acquistarvi la gloria combattendo; altri infine sono semplici spettatori.
Mi piace lottare.
La lotta fine a se stessa basta a riempire il cuore dell'uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.
Ho un incontro di lotta libera con il gemello cattivo di Babbo Natale.
Il reggae diventerà una forma di lotta, se non è già accaduto. È la musica del Terzo Mondo. Non devi cercare di capirla in un solo giorno ma prenderla un po' per volta e lasciare che cresca dentro di te.
Chi prende la spada, morirà di spada. Ma chi l'abbandona morirà sulla croce.
La democrazia non può venire imposta ad una società, e nemmeno è un regalo che possiamo tenere per sempre. Deve essere conquistata lottando duramente e deve venire difesa daccapo ogni giorno.
Contro la noia anche gli dei lottano invano.