Il crimine più grande: giudicare.— Susan Sontag
Il crimine più grande: giudicare.
Le vittime suggeriscono innocenza. E l'innocenza, per mezzo di una logica inflessibile che regola tutte le relazioni dei termini, suggerisce colpa.
Fotografare significa attribuire importanza. Non esiste probabilmente soggetto che non si possa rendere bello; non si può inoltre eliminare la tendenza, insita in tutte le fotografie, ad attribuire valore ai loro soggetti.
Le fotografie sono forse i più misteriosi tra gli oggetti che formano, dandogli spessore, quell'ambiente che noi definiamo moderno. Esse sono in realtà esperienza catturata, e la macchina fotografica è l'arma ideale di una consapevolezza di tipo acquisitivo.
La vita ideale: fare solo cose indispensabili.
Amare. È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene via con la tua pelle.
Tra le maggiori scoperte fatte negli ultimi tempi dall'intelligenza umana va annoverata, a mio parere, l'arte di giudicare i libri senza averli letti.
Non giudichiamo senza proposito delle cose più grandi.
Ci sono più uomini giudicati per il colore delle loro cravatte che per il valore delle loro azioni.
Quando si è troppo giovani non si può giudicare bene, e neppure quando si è troppo vecchi.
Non si possono giudicare gli uomini dal volto: essi si conoscono bene solo alla prova.
È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
Gli uomini si giudicano meglio dal basso verso l'alto che dall'alto in basso.
Ciò che l'uomo sopporta più difficilmente è di essere giudicato. Di qui l'attaccamento alla madre o all'amante accecata, di qui anche l'amore per le bestie.