L'autorità, non la verità, fa la legge.— Thomas Hobbes
L'autorità, non la verità, fa la legge.
La gloria improvvisa è la passione che causa quelle smorfie chiamate risate.
Il privilegio dell'assurdità, a cui nessuna creatura vivente è soggetta, tranne l'uomo.
È il potere, non la verità che crea le leggi.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
La credenza in una forza invisibile non ufficialmente riconosciuta si dice superstizione. Se c'è il riconoscimento ufficiale invece la chiamano religione.
L'autorità dimentica un re morente.
Nessuna moralità può fondarsi sull'autorità, anche se l'autorità fosse divina.
La competenza senza autorità è altrettanto impotente dell'autorità senza competenza.
L'ostinazione delle autorità costituite cresce di pari passo con la violenza e la stravaganza degli oppositori, e danno tutta la colpa alla follia e agli sbagli che loro stesse hanno provocato o aggravato.
L'autorità è sempre degradante: degrada sia coloro che la esercitano, sia coloro che la subiscono.
Le autorità sia laiche sia religiose non sono riuscite nell'intento di istituire un codice morale, ma non si può contraddire il fatto ovvio che abbiano contribuito a creare le condizioni perché ciò avvenga concretamente.
L'autorità avvelena chiunque l'assume su se stesso.
Lo stato autoritario ha un interesse immenso nella famiglia autoritaria: "essa è diventata la sua fabbrica strutturale ed ideologica" .
Chi gode d'una ferma autorità presto apprende che la sicurezza, e non il progresso, è la più grande lezione nell'arte del governo.