Due errori non fanno una cosa giusta, ma fanno una buona scusa.— Thomas Szasz
Due errori non fanno una cosa giusta, ma fanno una buona scusa.
La felicità è una condizione immaginaria, in passato attribuita dai vivi ai morti, e oggi generalmente attribuita dagli adulti ai bambini, e dai bambini agli adulti.
Marx ha detto che la religione è l'oppio dei popoli. Negli Stati Uniti, oggi, gli oppiacei sono la religione del popolo.
Per l'uomo, l'animale del gregge, come per i suoi antenati non umani, la sicurezza risiede nella similarità. Questa è la ragione per cui la conformità è bene, e la deviazione è male.
Lo stupido non perdona e non dimentica. L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona, ma non dimentica.
Se parli a Dio, stai pregando; se Dio parla a te, sei affetto da schizofrenia. Se i morti ti parlano, sei uno spiritista; se tu parli ai morti, sei uno schizofrenico.
L'errore è umano anche in questo senso: gli animali sbagliano raramente, anzi mai, tranne i più intelligenti fra loro.
Si trae più profitto dagli errori che si fanno per conto proprio che dalle cose giuste fatte perché qualcun altro te le ha imposte.
È più facile pentirsi di pochi errori che di molti, perché a pentirsi di molti, bisogna condannare e rinnegare troppa parte di sé.
L'errore ha i suoi martiri come la verità.
Infiniti errori assediano da vicino le menti degli uomini, e nessuno è in grado di capire se ciò che sceglie oggi gli andrà bene domani.
Gli errori, come pagliuzze, galleggiano sulla superficie: chi cerca perle deve tuffarsi nel profondo.
La vita umana si riduce tutta a errori e rinunzie. Finché siamo giovani gli errori sono più numerosi delle rinunzie; nella vecchiaia aumentano le rinunzie ma non per questo diminuiscono gli errori.
L'errore più ovvio e più prevalente richiede il sostegno della virtù più disinteressata.
Alimenti sono quell'istituzione per cui uno deve pagare per il fatto che due hanno commesso un errore.
L'errore nasce sempre dalla tendenza dell'uomo a dedurre la causa dalla conseguenza.