Il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare.— Tiziano Terzani
Il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare.
Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere.
Tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, si crede, dal libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che è innanzitutto il tuo istinto, e poi da qualcosa che gli indiani chiamano il karma accumulato fino ad allora.
Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto.
Nei paesi buddhisti niente è mai terribilmente riprovevole, nessuno ti rinfaccia mai qualcosa, nessuno ti fa mai una predica o cerca di darti una lezione. Per questo sono piacevolissimi e fanno sentire a loro agio tanti giovani viaggiatori occidentali, in cerca appunto di libertà.
"Politica" è ormai una parola che sta a indicare qualcosa di negativo, di sporco, di antiquato, mentre tutto ciò che non è "politica" è buono, giusto, moderno, nuovo, desiderabile.
Viaggiare è fuggire il proprio demone familiare, distanziare la propria ombra, seminare il proprio doppio.
La conclusione di tutte le nostre ricerche sarà di arrivare dove eravamo partiti e di conoscere il posto per la prima volta.
Viaggiamo e osserviamo ciò che è straniero essenzialmente perché siamo in cerca dell'ideale di umanità.
Non importa come si viaggia, mentre ancora sei in viaggio.
Non viaggio senza libri né in pace né in guerra. È il miglior viatico che abbia trovato in questo viaggio umano.
Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo. Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni.
Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.
Invece di riportare 1.600 piante, potremmo tornare dai nostri viaggi con una collezione di piccoli pensieri, che migliorano la vita.
Nei miei viaggi non ho trovato risposte, solo meraviglie.
Mamma e Arnold decisero che volevano viaggiare in giro per il mondo. A settant'anni, eh?