Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a se stessi.
I giovani hanno timori esagerati, i vecchi fiducie eccessive.
Le mie giornate sono frantumi di vari universi che non riescono a combaciare. La mia fatica è mortale.
La morale chiama buono ciò che è vitale, cattivo il suo opposto. Non bisogna perdere di vista questo per esser giusti con la morale.
Morire sì, non essere aggrediti dalla morte. Morire persuasi che un siffatto viaggio sia il migliore. E in quell'ultimo istante essere allegri come quando si contano i minuti dell'orologio della stazione e ognuno vale un secolo.
Poesia non è altro che un significante di un corpo che non sa di essere morto.
Devo combattere con le mie lacrime, mica con una poesia.
Solo gli animali più acuti e attivi sono capaci di provare noia. Un tema per un grande poeta sarebbe la noia di Dio il settimo giorno della creazione.
Non si scrive un poema con le idee, ma con le parole.
La poesia è la luce di un lampo; quando è solo un accostamento di parole diventa semplice composizione.
Dove finisce la regola, la moda, la tendenza, la politica, la società; dove del sociale si rivela in modo evidente; dove nessuno insegna e tutti imparano è lo spazio in cui puoi trovare il poeta.
Il poeta comprende la natura meglio dello scienziato.
Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi, ligustri o acanti.
Quando si nasce poeti, l'amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni.
Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo.