Ahi nome vano, Virtù, ludibrio de' malvagi.
Ben io ti dico, che mia patria è quella Che nel popolo sta.
Tal saravvi che dolente Sempre in atto di morire, Sempre muto e penitente Avveleni il tuo gioire. Norma e legge io prenderò Dallo stato del tuo viso, E fedele alternerò Teco il pianto e teco il riso.
Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
Deh per le guance eburnee Che di rossor tingesti, Per gli occhi tuoi deh piacciati Voler che teco io resti. Io di virtudi amabili Sarò custode e padre ; E tu d'Amor, bellissima, Ti chiamerai la madre.
Qui sono sepolti i resti di chi possedeva bellezza senza vanità, forza senza insolenza, coraggio senza ferocia, e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi.
La virtù affascina, ma c'è sempre in noi la speranza di poterla corrompere.
Le passioni sono difetti o virtù, solamente se portate all'estremo.
Non v'ha cosa che tanto noccia alla pubblica libertà quanto l'intiepidir la virtù nel cuore dei cittadini.
Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
Ci sono difetti che, sfruttati bene, brillano più della stessa virtù.
La virtù è come la cimice. Perché esali il suo odore bisogna schiacciarla.
La virtù risplende nelle disgrazie.
Non dalla ricchezza deriva la virtù, ma dalla virtù la ricchezza e ogni altro bene.