Libertade o morte, tutti Esclamate, e mano al brando: Fortunato chi pugnando Per la patria morirá.— Vincenzo Monti
Libertade o morte, tutti Esclamate, e mano al brando: Fortunato chi pugnando Per la patria morirá.
Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; Chè di Giuda il Leon non anco è morto; Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi.
Sangue corrono i campi, e sangue i fiumi; Sangue si vende, oh dio! sangue si compra, E tradimento e forza a piè del trono Fan l'orrendo contratto.
Pudor, virtude incomoda, Pudor, virtude ingrata; Da colpa (ahi turpe origine !) E da rimorso nata; Pudor, che all'uom contamini I più soavi affetti, Onde in amaro aconito Si cangiano i diletti.
Il cuor si serra Nelle fortune, e sol lo schiude il tocco Delle grandi sventure..
Il cuore vuole sempre la parte sua nelle operazioni dell'intelletto.
La patria è il massimo prolungamento dell'individuo o meglio: il più vasto individuo vivo capace di vivere lungamente, di dirigere, dominare e difendere tutte le parti del suo corpo.
A chi non ha patria non istà bene l'essere sacerdote, né padre.
Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide, come potete aver patria? La patria è la casa dell'uomo, non dello schiavo.
La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano.
L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.
È bello e dolce morire per la patria.
Ben io ti dico, che mia patria è quella Che nel popolo sta.
Morirei per la mia patria ma non vorrei che la mia patria morisse per me.
La patria considerata nella sua morale e profonda significazione è il compiuto sodamente di ciascuno verso di tutti e di tutti verso ciascuno.